GLI EXTRA DEL GIOVEDI': UN UOMO SOLO di Antonio Iovane, Mondadori 2022
Correva l’anno milllenovecentosessantasette, addì 27 del mese di gennaio…sono le parole burocratiche del verbale stilato dalla polizia alla morte di Luigi Tenco, un suicidio gestito alla spicciola: basti dire che il cadavere viene allontanato in fretta e furia e poi riportato nella camera dell’Hotel Savoy perché non sono state fatte le fotografie da allegare al verbale.
l festival di Sanremo prosegue, il presentatore Mike Bongiorno si limita ad aggiungere una nota di mestizia la sera, senza neanche nominare il cantautore morto. The show must go on…
Salvatore Quasimodo scriverà: “Luigi Tenco ha voluto colpire a sangue il sonno mentale dell’italiano medio”, ma l’organizzazione del Festival fa di tutto per mantenere questo torpore, ritenendolo suo specifico dovere.
Iovane ci fa rivivere il dibattito tra chi vuole cancellare un gesto negativo, potenzialmente dirompente e chi vi legge un senso profondo di ribellione.
Ricostruisce amorevolmente la figura di Dalila, la cantante che presenta con lui la canzone “Ciao amore, ciao” e che viene investita in pieno dalla tragedia. E di pari passo il tormento del cantautore ventottenne, che si sente incastrato in un gioco di cui ha perso il significato.
Che sapore lascia un libro così amaro? Ci piace immaginare il mare, sullo sfondo, silente spettatore di questa tragedia umana a cui contrappone la saggezza delle onde, il profumo di salsedine, la profondità irraggiungibile.
