L'ANGOLO GIALLO DEL VENERDI'
BELLA ABISSINA di Carlo Lucarelli, 2022 Mondadori
Coinvolgente e dal ritmo, serrato l’ultimo noir di Lucarelli ci conduce nell’atmosfera cupa dell’Italia fascista, dall’ottobre 1937 fino all’ingresso in guerra.
Il commissario Marino ritorna con un’indagine, condotta in maniera individuale e segreta, su una strana scia di omicidi seriali, commessi con cadenza regolare, ai danni di donne non rispondenti alle teorie razziali, elaborate in quegli anni.
In bilico tra la sua professione e la sua fede antifascista, Marino deve muoversi con circospezione, non riuscendo però a evitare pedinamenti e pestaggi che fino alla fine non capiremo a chi siano riconducibili.
Al centro dell’intera storia troviamo Weinì, la bella abissina che dà il titolo al romanzo. Il Commissario non rimarrà insensibile al suo fascino e cercherà di proteggerla fino a una conclusione amara e inaspettata.
A fianco del commissario troviamo Franchina che gli sta con il fiato sul collo e Celli che, ripescato in extremis, garantisce il lieto fine.
Fine davvero lieto? Ai lettori il giudizio.
Forse rimane un po’ di amaro per una conclusione in linea con i tempi di allora ma poco consona alla nostra sensibilità. Amarezza che Marino riesce, come sempre, a smorzare con un buon sorso di sambuca con chicchi amari di caffè, da masticare.
