LA RECENSIONE DEL MERCOLEDI'.
IL CAPRO di Silvia Cassioli, 2022 Il Saggiatore
Di fronte a romanzi noir, thriller, crime … ci è spesso capitato di ritenerli esagerati, irreali. Ecco: la lettura del Capro stravolge questo nostro pregiudizio, proprio perché la realtà supera le nostre peggiori fantasie.
Quello che Silvia Cassioli ci racconta è quanto realmente accaduto in un arco di quindici anni: delitti terrificanti, non privi di particolari agghiaccianti; indagini spesso confuse e deviate; indizi, piste false, occultamenti … ricostruiti da lei in maniera precisa, scientifica.
La narrazione, sostenuta da un ritmo incalzante e da una lingua poderosa, mimetica, modellata sulla personalità di quanti sono stati coinvolti, in maniera diretta o indiretta, in questo mistero, riproduce un effetto labirintico.
Spesso, durante la lettura, veniamo invitati a prendere nota dei fatti e dei personaggi, proprio per non perdere dettagli e indizi.
La narrazione procede a scatole cinesi: aprendone una ne viene fuori un’altra per poi ritornare al punto da cui si è partiti. L’effetto finale è di straniamento, perdita di punti di riferimento, stupore.
Non ci sono né vincitori né vinti, né buoni né cattivi: su tutta la società, dai gradini più bassi a quelli più alti, gravano sospetti che sono macigni.
La realtà che Silvia ci presenta, deformata e inquietante, rispecchia in maniera drammatica i peggiori incubi, o le più segrete pulsioni, che agitano ciascuno di noi.
Che sapore rimane?
Sicuramente quello dei cibi che i “compagni di merende” consumavano insieme: pane, salumi e vino.
